SCOPRIRE IL VALORE DI OGNI EMOZIONE

Perché rifuggire emozioni come dolore, rabbia, paura e tristezza non è la strada per la felicità?

Una delle ricette più inflazionate per raggiungere la felicità è quella secondo cui un’esistenza debba essere costellata soltanto da emozioni “positive” quali gioia, allegrezza, entusiasmo, piacere, amore, fiducia, gratificazione, estirpando dal proprio cuore emozioni “negative” come rabbia, paura, ansia, angoscia, tristezza, dolore, vergogna, senso di colpa, disagio. Comprendendo cosa sono le emozioni e la loro funzione, tuttavia, si evince anche che rifuggire da alcune di esse non è possibile e nemmeno auspicabile.

LA FUNZIONE DELLE EMOZIONI

È bene comprendere anzitutto cosa sono le emozioni. Secondo Daniel Goleman “tutte le emozioni sono, essenzialmente, impulsi ad agire, piani di azione di cui l’evoluzione ci ha dotato per gestire rapidamente le emergenze della vita”. La sua visione si basa su quella che è stata l’evoluzione delle specie animali dagli albori dell’esistenza. Emozioni come piacere, dolore, rabbia e paura, per esempio, hanno permesso all’essere umano di riconoscere e procacciarsi il necessario per il soddisfacimento dei bisogni, di proteggersi dai pericoli, di difendersi dai predatori. Sia le emozioni che si è portati a definire “positive” perché legate a un senso di piacere e soddisfazione, sia quelle spesso chiamate “negative” in quanto spiacevoli, hanno regolato l’evoluzione dell’uomo accompagnandolo alla società odierna.

Lungi dall’essere dei “relitti evolutivi”, che lo si voglia o meno, le emozioni sono tutt’ora protagoniste nella vita umana. Joseph LeDoux ne descrive così il ruolo: “È difficile immaginare una vita senza emozioni: viviamo per loro, strutturiamo le circostanze perché ci diano piacere e gioia, evitiamo le situazioni che portano delusioni, tristezza o dolore”. Si può dire che dietro qualsiasi decisione, dalla più importante alla più banale, ci sia un’emozione prevalente a influenzare la scelta. Pertanto ogni emozione è fondamentale nell’economia psico-emotiva dell’individuo. Rispetto agli albori dell’esistenza, rabbia, paura, ansia, senso di colpa e così via mantengono inalterata la loro utilità.

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L’emozione della rabbia, per esempio, può esprimersi in un comportamento violento e aggressivo oppure restare inespressa covando un disagio interiore; tuttavia comprendendo i meccanismi interiori che nasconde e i bisogni non soddisfatti che segnala e imparando a gestirla, essa diventa un prezioso strumento capace di liberare molta energia da incanalare come spinta verso l’autorealizzazione. L’emozione del dolore può annichilire completamente una persona, ma permettersi di accoglierla e di viverla è necessario per l’elaborazione dei traumi e aiuta a sviluppare parti della personalità.

ACCOGLIERE LE EMOZIONI SENZA GIUDICARLE

È fondamentale perciò liberare dal giudizio tutte le emozioni: esse non sono né positive né negative, ma tutte sono utili e funzionali, poiché fanno parte del ricco e prezioso bagaglio umano. Scegliere di selezionarne alcune a sfavore di altre finisce per rendere apatica la vita. Giudicare negativamente le emozioni più spiacevoli non le annulla, bensì ne determina la loro repressione: esse vengono confinate nell’inconscio, ed è proprio quando risiedono in questa parte inesplorata della psiche che, col favore dell’oscurità, sfociano in patologie psicosomatiche o in comportamenti incontrollati che si rivelano improduttivi quando non pericolosi e violenti.

Comprendere che quando un’emozione si manifesta ha il suo buon motivo d’essere, permette all’individuo di accoglierla, accettarla e tradurla nel comportamento secondo lui più opportuno: è ciò che Goleman chiama Intelligenza Emotiva. Dirigere con consapevolezza queste risorse psichiche è un’opportunità per arricchire la propria esistenza: le emozioni così non sono più un qualcosa di incontrollabile contro cui lottare, ma preziosi strumenti da gestire per vivere una vita significativa.

 

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BIBLIOGRAFIA

D. Goleman, Intelligenza emotiva, Milano, Rizzoli, 1997
J. LeDoux, Il cervello emotivo. Alle origini delle emozioni, Baldini Castaldi Dalai Editore, Milano, 2003



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